Il primo Maggio di alcuni anni fa ero a Bolgheri a guardare il cielo stellato sopra i suoi “schietti” cipressi e già i profumi intensi e l’aria tiepida faceva sentire l’estate che dopo poco sarebbe arrivata. Quella notte, non poco distante da dove mi trovavo, fu assassinata Ilaria, una ragazza del posto. “Ninetta mia crepare di maggio/ci vuole tanto troppo coraggio” cantava Fabrizio De Andrè in una famosa canzone. Questo per dire lo sgomento che pervase tutti, attoniti e muti nello straziante contrasto tra la giovane vita rapita e la bellezza della natura nel pieno compimento della primavera. Queste emozioni fecero sì che trasformassi il mio “Albero dei libri parlanti” nell’albero “dedicato a Ilaria”, organizzando in sua memoria una sera dove, attraverso la malinconica musica di Christian Ravaglioli, ognuno fu invitato a portare un libro ad Ilaria ed a ricordarla come se non l’avessero mai portata via.