“…quando il destino ci seguiva passo passo, come un pazzo con il rasoio in mano” è un frammento una poesia di Arsenij Tarkovskij che introduce bene “Il nostro oltre”.
E’ stato un lavoro fotografico realizzato “di nascosto” nell’ex Ospedale Psichiatrico di Volterra in un’assolata mattina di luglio. L’attore è stato Luca Nostro che in seguito lo ha presentato alla Casa del Jazz a Roma componendo, sulle immagini, la sua traccia sonora. E’ stato un viaggio dentro i luoghi della follia per divenire folli, un attraversamento della psiche come il “Bateau ivre” di Rimbaud fino all’uscita, grazie ai graffiti vitali di N.O.F. Oreste Fernando Nannetti, internato giovane e morto dentro questo Ospedale che, con la fibbia della cintura, scrisse, incidendo sulle pareti esterne del suo reparto, la sua misteriosa storia, per decine e decine di metri.
Nella sezione video le slide “Il nostro oltre” e “Psicopatie” narrano più di tante parole di quell’attraversamento.