Alcuni anni or sono feci dipingere di nero un’intera sala, pavimento, pareti e soffitto. Dopo, con pazienza certosina, disegnai una costellazione che la mia anima conosceva esattamente ma che la ragione aveva smarrito. Con gesti di abbandono il mio minuscolo pennello tracciò rotte e coordinate senza esitazione. Poi, a poco a poco, iniziarono a comparire piccoli esseri umani che galleggiavano nello spazio buio, come anime sospese nel lungo transito dell’universo. Il visitatore era obbligato a chinare il capo, a galleggiare a sua volta, come i minuscoli esseri, in uno spazio senza tempo domandandosi, forse, sulle origini misteriose del suo passaggio sul pianeta terra.
Nella sezione video la slide “La porta delle stelle” aggiunge altre immagini a quelle che seguono.